Cosa c’entra la comunicazione con una cura contro fobie e crisi di panico?
C’entra eccome.
Fobie e crisi di panico sono spesso sintomo d’insicurezza.
Soprattutto nel passaggio tra l’età adolescenziale e quella adulta, ma non solo: col passare degli anni le paure aumentano e si può andare incontro a situazioni che creano insicurezza, sembra che il mondo ci cada addosso e non riusciamo a trovare sollievo e punti di riferimento.
Avviciniamoci alla comunicazione.
La buona comunicazione, che assolutamente non va di pari passo con il dover parlare una lingua correttamente, può rappresentarsi sotto svariate forme: nei modi di vestire, di fare, di scrivere e di utilizzare le nostre corde vocali.
La moda
Dal modo di vestire di una persona riusciamo tante volte ad avere delle sensazioni, giuste o meno che siano, della provenienza o del lavoro che svolge, e in conformità a questo riusciamo a giustificare se porta un jeans stracciato o un abito gessato.
I modi di fare
Sono il secondo input che il nostro cervello riceve. Alcune volte restiamo incuriositi nel guardare una persona per i suoi modi di fare. Questa curiosità genera in seguito dei pensieri o può, in maniera errata, creare dei pregiudizi.
Scrivere
Anche quando scriviamo, utilizziamo diversi tipi di scrittura, grandezza di testo e soprattutto di colori che possono evidenziare, nell’intero testo, cosa si vuole mettere in risalto.
Comunicazione verbale
Non a caso ho tenuto per ultimo la comunicazione verbale: spesso, di una persona, l’ultima cosa che sentiamo è la voce.
Non è meno importante di tutti gli altri modi di comunicare anzi, la comunicazione verbale è quella che rende possibile la massima espressione di come siamo dentro e di cosa pensiamo.
Tante volte si teme di poter mettere un pantalone piuttosto che un altro, di compiere o meno un’azione, di scrivere cosa e come, di esprimere un concetto verbale per la paura che la società non lo accetti.
Saper comunicare è alla base della società moderna.
Andrebbero inseriti corsi di programmazione neurolinguistica già dalle scuole medie, così che ragazzi di venti anni che approcciano al mondo del lavoro o all’università, possano avere almeno la possibilità di non sentirsi inadatti o non pronti a esprimersi come meglio credono.
Con la giusta comunicazione e il buon utilizzo di questa, tutto è POSSIBILE.
Di Giuseppe Bonavolontà
Leave A Comment